Come risolvere un problema?

Scritto da Gargantini Claudio il 20 gennaio 2011 

“Per chi non sa verso che porto è diretto, nessun vento è quello giusto.
A chi sa dove andare, tutti i venti son favorevoli”

Seneca

L’approccio Strategico ha strutturato un modello di problem solving suddiviso in quattro fasi:
1. definizione del problema, dell’obiettivo da raggiungere e analisi delle tentate soluzioni
2. applicazione strategie
3. misurazione degli effetti e dei risultati delle strategie applicate
4. chiusura dell’intervento ridefinendo i cambiamenti ottenuti in relazione agli interventi fatti

La definizione del problema e dell’obiettivo da raggiungere è molto importante. Il problema deve essere definito rispondendo alle domande riguardanti il “Cosa?”, lo spazio (“Dove?”), il tempo (“Quando?”), le persone (“Con chi?”) e la descrizione specifica di come funziona (“Come?”).
Si può notare come manchi la domanda “Perché?”: questo in quanto per risolvere un problema non è necessario, ma anzi è spesso fuorviante e dispersivo, indagarne le cause che si suppone possano essere all’origine dello stesso.
Il superamento di una logica di causalità lineare è un altro aspetto caratterizzante il modello strategico.
L’obiettivo da raggiungere deve avere determinate caratteristiche, ovvero deve essere specifico (concreto e chiaro), misurabile (definito in termini di risultati osservabili), accordato (condiviso da tutte le persone eventualmente coinvolte), realizzabile (in base a vincoli e risorse) e tempificato (raggiungibile in un tempo determinato).
L’analisi delle Tentate Soluzioni consiste nell’indagare tutto quello che è stato fatto e viene ancora messo in atto, da tutte le persone coinvolte, al fine di risolvere il problema stesso. In una logica di causalità circolare sono le tentate soluzioni messe in atto che, non avendo portato alla soluzione del problema, lo mantengono, lo stabilizzano e spesso lo complicano.
Le strategie che dovranno essere applicate saranno dirette prima di tutto alla rottura del sistema di mantenimento del problema, ovvero all’interruzione delle tentate soluzioni disfunzionali messe in atto. Successivamente le strategie dovranno essere volte allo sblocco delle risorse del soggetto al fine di permettere un suo agire e pensare differente, in direzione dell’obiettivo specifico accordato precedentemente.
Il modello è auto correttivo, quindi è fondamentale monitorare gli effetti delle strategie applicate al fine di modificarle se non hanno portato i risultati voluti o consolidarle se stanno funzionando, fino al raggiungimento dell’obiettivo.
Nella chiusura è fondamentale ridefinire il cambiamento avvenuto alla luce degli interventi specifici messi in atto. La spiegazione di tutto il lavoro svolto e delle logiche non ordinarie che lo sottendono è utile al soggetto per poter generalizzare le nuove capacità acquisite a diverse situazioni della propria vita.

“Quando c’è la soluzione di un problema c’è la dissoluzione del problema”
P. Watzlawick

Autore: Dott. Claudio Gargantini